Conosci il FreelanceCamp?
Se sei freelance e vivi e lavori in Italia, prima o poi qualcuno te ne parla e da allora fai il possibile per farci un salto. Stiamo parlando del FreelanceCamp uno degli appuntamenti imprescindibili se sei un freelance alla ricerca di altri come te con cui confrontarti sulle questioni tipiche del freelancing: contabilità, gestione del tempo, ricerca del clienti, personal branding e molto altro. Abbiamo chiesto a Miriam Bertoli, consulente di marketing digitale e docente universitaria nonché una delle menti dietro il FreelanceCamp di raccontarci com’è nata questa avventura.
“La prima edizione del FreelanceCamp è del 2012 ed è nata dalla voglia di confrontarsi, di fare rete e trovare soluzioni a problemi comuni dei liberi professionisti. Con Alessandra Farabegoli e Gianluca Diegoli ci trovavamo a collaborare su progetti comuni e ci siamo detti, perché non organizziamo un momento di confronto per freelance? Da lì siamo partiti, unendo le nostre conoscenze”, ci dice. Si è sparsa la voce e il numero dei partecipanti è cresciuto anno dopo anno.”
Come funziona un FreelanceCamp? “La formula è quella del barcamp: chi partecipa si propone per uno speech in cui condivide quello che sa fare e quello che ha imparato nella sua esperienza da freelance. Ci sono quindi interventi più tecnici – come costruire un brand online o farsi trovare nei motori di ricerca – e altri più collegati alla particolarità di questa figura professionale. Il freelance è contemporaneamente venditore dei propri servizi, gestisce l’amministrazione e il proprio tempo, il rapporto con i clienti e i colleghi con cui sceglie di collaborare. Accanto ai contenuti tecnici quindi ci sono interventi su come tenere in ordine i conti, come gestire le trattative commerciali, come imparare a organizzare le proprie giornate e tenere in equilibrio lavoro e tempo libero. L’atmosfera è molto informale, la location principale in tutti questi anni è stata un locale sulla spiaggia: coerente con lo spirito del vero freelance, abituato a lavorare in modo flessibile e orientato ai risultati piuttosto che al numero di ore passate in un ufficio.”
Nel mondo dei freelance tante cose sono cambiate rispetto al 2012, anno del primo FreelanceCamp. Avete notato delle evoluzioni nel profilo dei partecipanti? “Alla prima edizione hanno partecipato una cinquantina di freelance, tutti molto interessati e pronti a condividere. C’erano molti amici, la prima rete di persone già in contatto nei social network. Nelle edizioni successive la rete si è allargata e all’edizione di quest’anno, anche grazie allo streaming, abbiamo raggiunto centinaia di liberi professionisti in tutta Italia. La principale novità dell’edizione di quest’anno, a maggio, è stata la presenza di molti nuovi freelance o di persone che stanno pensando di aprire una partita IVA: il numero dei professionisti con partita IVA è in crescita e cresce anche il bisogno di imparare a diventare imprenditori di se stessi. Per questo abbiamo dedicato una giornata intera a interventi verticali, dall’avvocato che ha spiegato come strutturare un buon contratto all’esperto di personal branding che ha illustrato come definire la propria offerta di servizi e posizionarsi in modo coerente.”
Puoi già anticipare qualcosa sui contenuti della prossima edizione? Sul sito abbiamo pubblicato le presentazioni e i video degli interventi delle scorse edizioni e c’è davvero molto materiale utile per chi vuole migliorarsi come libero professionista. Per rimanere aggiornati sulle prossime edizioni basta iscriversi alla newsletter sul sito FreelanceCamp.net. Per ora non svelo di più 🙂